Bologna

La marcia multireligiosa di Zuppi: "La pace non si fa a pezzi". E il papa ringrazia Bologna

L'arcivescovo "La guerra divide, la pace unisce". Il rappresentante islamico: "Camminare insieme". Il messaggio di Bergoglio e la risposta di Merola

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E' nel segno della nonviolenza la 49a marcia nazionale per la pace, per la prima volta a Bologna, con misure di sicurezza rafforzate per il rischio attentati. Dopo la partenza dai giardini Margherita, la marcia cui sabato hanno partecipato circa tremila persone, organizzata dalla Cei in collaborazione con Caritas, Azione Cattolica, Pax Christi e Arcidiocesi ha toccato Piazza San Domenico,per un momento interreligioso, la Basilica di San Petronio, il Paladozza e, infine, la Basilica di San Francesco con la celebrazione della messa da parte dell'arcivescovo di Bologna, Matteo Maria Zuppi.

Tra le canzoni intonate dal corteo, anche "Dio è morto" resa celebre da Francesco Guccini.

Bologna marcia per la pace cantando "Dio è morto"


"E' un momento importante di scelta. Scegliere da quale parte stare, con le vittime e per la pace", ha detto Zuppi. Quanto alla presenza di tutte le religioni, "è sempre stato così - ha ricordato - fin dalla prima giornata della pace. La pace non si fa a pezzi, la guerra fa a pezzi e divide. La pace unisce, non posso stare in pace senza gli altri".
"C'è un mondo frammentato in tante guerre. Tutte queste guerre ci riguardano da vicino, non solo perché vediamo i morti nei telegiornali ma perché ci fanno capire sempre di più che essere liberi significa essere responsabili, prendere una posizione e dire che non possiamo assistere passivamente a questa violenza". Lo ha detto, partecipando alla marcia della pace, il sindaco di Bologna, Virginio Merola. Il sindaco ha parlato dal palco prima della partenza della marcia insieme all'arcivescovo Zuppi, a Roberto Morgantini, anima del progetto delle 'cucine popolari', in rappresentanza della Bologna solidale, e a monsignor Giovanni Ricchiuti, Presidente di Pax Christi Italia e Vescovo di Altamura - Gravina - Acquaviva delle Fonti. "Come testimonia anche questa piazza - ha aggiunto Merola - c'è un altro modo di stare nel mondo. Magari con la nonviolenza, evitando i soprusi, magari anche di usare un cric per rivendicare un posto auto, e ritrovare il fatto che siamo una comunità. Le comunità si costruiscono, non vengono regalate". Quanto alle misure di sicurezza, alla città 'blindata' dopo gli attentati, per Merola lo è "come tutti gli anni, con qualche preoccupazione in più e qualche precauzione in più".

Presente alla marcia anche Yassine Lafram, coordinatore delle comunità islamiche bolognesi: "E' un momento importante per la città, e come comunità islamica abbiamo aderito. Con l'arcivescovo Zuppi abbiamo voluto camminare insieme sotto un unico slogan per la pace".

 "Esprimo la mia riconoscenza per tante iniziative di preghiera e di impegno per la pace - ha detto Papa Francesco all'Angelus - che si svolgono in ogni parte del mondo. Ricordo in particolare la marcia nazionale di ieri sera a Bologna, promossa da Cei, Caritas, Azione Cattolica e Pax Christi, con il sostegno della Diocesi e del Comune di Bologna".  "Grazie a Papa Francesco per il suo messaggio al Comune di Bologna. Il suo ringraziamento all'Angelus per la nostra partecipazione alla marcia nazionale della pace del 31 dicembre è un forte incoraggiamento ad andare avanti lungo la strada della non violenza e della solidarietà". E' quanto scrive, sulla sua pagina Facebook, il sindaco Virginio Merola.